Lunedì 22 settembre 2025 ha segnato una data significativa per l’Italia, con ottanta città impegnate in manifestazioni di massa a favore di Gaza.

Le piazze si sono popolate di migliaia di persone, animate da entusiasmo e determinazione, in risposta allo sciopero generale indetto per esprimere solidarietà alla popolazione della Striscia. L’impatto della protesta è stato visibile non soltanto nella partecipazione popolare, ma anche a livello logistico: autostrade, tangenziali e porti hanno subito blocchi in diversi punti strategici del Paese, evidenziando la portata nazionale dell’iniziativa.

Nonostante le condizioni meteorologiche sfavorevoli, caratterizzate da piogge intense in numerose località, la partecipazione è rimasta elevata. Centinaia di migliaia di cittadini hanno aderito ai cortei organizzati, uniti dall’obiettivo comune di spingere i governi ad intervenire per fermare le violenze in atto nella Striscia di Gaza da parte di Israele. Anche nella nostra città si è registrata una presenza significativa, con circa diecimila manifestanti che hanno sfilato per le vie principali.

La nostra scuola, pur rimanendo aperta, ha scelto di dedicare la mattinata all’approfondimento ed alla sensibilizzazione degli alunni sulla situazione in corso. Le attività sono state calibrate in base all’età e al grado scolastico: dalle discussioni sull’empatia e i diritti umani nelle classi più giovani, fino all’analisi dei fatti storici e delle conseguenze umanitarie nelle classi superiori. L’intento era quello di promuovere una cittadinanza globale consapevole, offrendo strumenti per comprendere i conflitti internazionali e collegando quanto accade a Gaza ad altri conflitti spesso dimenticati nel mondo.

A supporto di questa esperienza educativa sono stati utilizzati materiali video provenienti da organizzazioni come Save the Children, UNICEF, Amnesty International e Medici senza Frontiere. Questi contributi hanno arricchito il momento formativo, facilitando la comprensione e stimolando il dibattito tra gli studenti, rendendo la giornata un’occasione di crescita e riflessione collettiva.

In tutte le classi si è presentata la situazione attuale: gli scontri armati e le operazioni militari hanno provocato migliaia di vittime civili, tra cui molti bambini, e la distruzione sistematica di scuole, ospedali ed abitazioni. Migliaia di famiglie sono sfollate; molti vivono in rifugi di fortuna o addirittura all’aperto. Le scuole vengono spesso utilizzate come rifugi di emergenza, ma non garantiscono sicurezza.

Le organizzazioni internazionali, tra cui le Nazioni Unite e Amnesty International, hanno più volte denunciato possibili crimini contro l’umanità e chiamato la comunità internazionale ad intervenire per fermare le violenze. Tuttavia, le risposte concrete tardano ad arrivare, lasciando la popolazione civile priva di protezione.

Bambini e ragazzi si sono resi conto che la crisi umanitaria a Gaza rappresenta una delle più gravi tragedie contemporanee. Al di là delle definizioni giuridiche, ciò che è emerso da parte delle classi è l’inaccettabile sofferenza di una popolazione civile privata dei diritti fondamentali.

Pensiero comune è stato che di fronte alla distruzione, alle perdite e alle privazioni, il mondo non può restare indifferente. È necessario un impegno collettivo, fondato sui principi dell’umanità, del diritto internazionale e della solidarietà, affinché si possa finalmente sperare in una soluzione giusta e duratura.
